Le mie scaramanzie invece non fanno male a nessuno, sono più che altro scherzose...
Ricorderò finché campo gli ultimi mondiali vinti dall’Italia... Radunai una ventina d’amici a casa mia per vedere la prima partita e, visto che la nazionale vinse, decidemmo di non cambiarci più i vestiti per tutte le partite successive, finché la squadra non avesse perso. Quei vestiti fortunati non dovevano essere toccati in nessun modo. Nemmeno lavati! La nazionale andò avanti alla grande, passando tutti i gironi, tanto che alla fine ci riconoscevamo dall’odore. Eravamo costretti a fare a turno in bagno per cambiarci e indossare quegli abiti ormai lerci, ma portafortuna, che nessuno osava più mettersi nemmeno se solo per il tragitto necessario a raggiungere casa mia.
Ricorderò finché campo gli ultimi mondiali vinti dall’Italia... Radunai una ventina d’amici a casa mia per vedere la prima partita e, visto che la nazionale vinse, decidemmo di non cambiarci più i vestiti per tutte le partite successive, finché la squadra non avesse perso. Quei vestiti fortunati non dovevano essere toccati in nessun modo. Nemmeno lavati! La nazionale andò avanti alla grande, passando tutti i gironi, tanto che alla fine ci riconoscevamo dall’odore. Eravamo costretti a fare a turno in bagno per cambiarci e indossare quegli abiti ormai lerci, ma portafortuna, che nessuno osava più mettersi nemmeno se solo per il tragitto necessario a raggiungere casa mia.
Io e un personaggio molto famoso abbiamo invece una scaramanzia che ci lega: lui usa sempre
un portacopione che ritiene fortunato perché lo
trovò per caso in camerino, senza sapere che fosse
il mio. E io non gliel’ho mai detto. Io, invece, mi
porto sempre dietro una banconota da cinquemila lire che mi diede lui, che sicuramente non se lo
ricorda nemmeno più. Però raccontandolo questi
oggetti perdono anche la loro forza... Quindi è
meglio stare zitti («E mi raccomando, non scrivere
che sto parlando di Maurizio Costanzo!»).
Le
mie scaramanzie cambiano di spettacolo in spettacolo, a seconda dell’occasione. A volte possono anche essere dolorose: una volta, prima di entrare in scena ho sbattuto il ginocchio sulla quinta: il debutto
è andato bene, e da quella volta ho sbattuto di
proposito lo stesso ginocchio nello stesso posto,
finché sono andate avanti le repliche. Altre volte
sono più piacevoli: una sera ho fatto l’amore prima di uno spettacolo che è stato un successo, per
cui per tutte le rappresentazioni successive, sono
stato costretto, per dovere di scaramanzia, a continuare a farlo! Insomma: la mia regola è che non c’è una regola. Le mie scaramanzie variano: le costruisco a progetto.
Pino Insegno |
Do molta retta ai segni quotidiani, e ogni volta che succede qualcosa di particolare mi creo la
mia nuova scaramanzia. Però c’è una curiosa costante: ha piovuto sempre a ogni prima di un mio
spettacolo. A un brutto tempo è sempre corrisposto un bel debutto...".