Il cervello ha delle antenne che attirano male e bene
Gian Maria Aliberti Gerbotto a La Stampa con Massimo Gramellini
"Abbiamo tutti delle scaramanzie, consce o inconsce.
Fabio Fazio fa sempre lo stesso percorso per entrare in studio... Più volte mi ha ripreso all'ultimo perché stavamo sbagliando traiettoria.
Anche io quando sono in trasmissione a Fuori che tempo che fa, ne ho un paio.
Prima di entrare in scena, consegno sempre le chiavi del mio camerino ad una signora dello staff per poi riprenderle solo finita la diretta tv.
Non temo invece il gatto nero o il colore viola.
Così come non credo al malocchio, ma credo molto alla forza del pensiero negativo. Se tu ti auto convinci di una disgrazia quella ti arriva!
Una volta, mentre ero allo stadio a vedere giocare il mio amato Torino, notando in cielo delle nuvole all'orizzonte ho iniziato a pensare che di lì a poco sarebbe arrivata la pioggia e avrebbero sospeso la partita... bene devono avere avuto lo stesso pensiero negativo molti altri tifosi perché solo qualche minuto accadde veramente.
Sono convinto che il nostro cervello ha delle sorta di antenne in grado di attrarre il bene come il male.".
“Mio padre era uno scaramantico
pazzesco... da buon napoletano!
Gian Maria Aliberti Gerbotto con Roberto Vecchioni
Figurarsi quando si versava il sale a
tavola o passavamo sotto una scala. Era anche capace di inchiodare la
macchina per strada se un gatto nero ci attraversava la carreggiata.
Io invece non ho queste classiche
scaramanzie, ma personalmente ne ho una piccola piccola: abbigliarmi
nello stesso modo la seconda o la terza volta se è andata bene la
prima. Insomma un po' di magia nei vestiti, negli
abiti...
Non porto poi cornetti al collo ma appeso
alla mia catenina ho degli oggetti che amo e che penso che mi possano
proteggere in qualche modo: un cavallino, un tempio greco, una
bambolina che raffigura mia moglie, e l'africa che adoro.”.
NATA A Bra il 25-10-1995 RISIDENTE A Narzole (cn)
DIPLOMA Liceo delle scienze sociali a indirizzo sportivo
LINGUE PARLATE italiano, francese e inglese.
PASSIONI recitare… viaggiare leggere, sfilare
SOGNO NEL CASSETTO partecipare al programma tv "Donna avventura"
PROFESSIONALMENTE MI ISPIRO A l'attrice Emma Watson
SPORT PRATICATI nuoto, sci, palestra.
AGENZIA DI RIFERIMENTO 360 gradi di Fabrizio Davico
“L'Ordine
del vero è un romanzo che merita di diventare un film e che dimostra
le doti anche narrative del giornalista Gian Maria Aliberti
Gerbotto.”. Scrive nel retro di copertina Antonio Bozzo del
Corriere della Sera.
Fu
proprio lui, Bozzo, che credendo in Aliberti e prendendolo sotto la
sua direzione al settimanale del noto quotidiano milanese, anni fa,
offrì la svolta professionale al 44enne saluzzese, dandogli la
possibilità di passare dai settimanali di gossip per cui scriveva
Aliberti allora, ai giornali più prestigiosi sino poi ad arrivare
anche a Panorama e L'Espresso.
In
quello che lo scrittore Valerio Massimo Manfredi definisce “un
thriller d'atmosfera”,
Aliberti Gerbotto oggi ci narra la storia di John Alberti,
quarantenne newyorchese di origine italiana, popolare conduttore di
una trasmissione televisiva amata da mezza America per le coraggiose
inchieste contro le lobby. Ma la fortunata, quanto fortuita (!),
carriera del protagonista del romanzo incappa di colpo in un
ostacolo, la sua famiglia e la sua stessa vita vengono messe in gioco
a causa di misteriosi nemici che vogliono cambiare le sorti del
mondo. L'ex moglie Elisabeth e la figlia Dorothea, sono state rapite.
John è in scacco e sotto ricatto. Dovrà dedicare una puntata del
suo seguitissimo programma ad alcuni vecchi filmati dal contenuto
inaspettato quanto sconcertante. Lo scandalo è servito e lui ne
viene travolto. Ma quando le cose precipitano, John scopre uno
stupefacente indizio che sembra tenere insieme, inspiegabilmente,
troppe persone. Presto il conduttore tv intuirà anche il luogo dove
le sue amate potrebbero essere tenute in ostaggio. Arrivato sul
posto, però, un clamoroso colpo di scena sconvolgerà il
protagonista molto di più di quanto l'aveva fatto il rapimento
stesso. Tutto non è come sembra. E così la sua vita! Gian Maria
Aliberti Gerbotto, alla sua prima prova narrativa, dopo numerosi
libri dedicati al mondo dei vip, confeziona un romanzo d’azione che
diverte e colpisce, nel solco sempre fertile del complotto su vasta
scala con sottobosco di misteri e oscuri riti esoterici. Protagoniste
sono le macchinazioni occulte che popolano l’immaginario
collettivo.
Roberto
Giacobbo, nella Prefazione che ha scritto al libro dice: “Gian
Maria è un giornalista scrittore dalle mille capacità e dalla penna
sagace. Un raro esempio di come attraverso la scrittura si possano
trasmettere sensazioni ed emozioni simili a quelle che solo un film
d’autore possono creare.”. Scrive il celebre conduttore
televisivo della trasmissione Voyager di Rai 2. E conclude: “Cosa
c’è di vero e autobiografico, e cosa invece è frutto solo della
acuta penna dell’autore? Tutto viene rimandato alla valutazione e
alle sensazioni del lettore.”.
Anche
Cesare Lanza e il critico letterario di Rai 1 Arnaldo
Colasanti, che hanno avuto la possibilità di leggere in
anteprima il libro, ora lo “raccomandano” nel retro di copertina.
Aliberti
Gerbotto ci confida che è stato il famoso scrittore e conduttore
televisivo Carlo Lucarelli ad incentivarlo a buttarsi nel romanzo
(che ora gli è da lui dedicato): “Un libro molto ben scritto,
con uno stile molto particolareggiato e descrittivo e una bella
struttura narrativa: complimenti e sono contento di averti fatto da
talent scout!”. Ha subito scritto Lucarelli all'autore dopo
averne letto le bozze di stampa. Insomma, Gian Maria Aliberti
Gerbotto, con all'attivo ben sei libri già pubblicati da case
editrici del calibro di Piemme e Mondadori, cambiando genere spiazza
tutti, ma sembra davvero aver trovato la strada giusta.
Edito
da Lulu (con il prezioso editing del torinese Massimo
Tallone), si può acquistare già in anteprima in tutte le librerie
del saluzzese e cuneese al prezzo di 14 euro, e on line su internet:
Nell'estate del 2016, invece,
sull'onda del successo del suo precedente libro “Sopravvivere ai
rapporti di coppia”, pubblicato a dicembre 2014 (distribuito da
Rcs) che ha riscontrato grande successo di vendite e mediatico (ne
hanno parlato dal Corriere della sera a Tgcom24...) è uscito in
tutte le librerie d'Italia,“Basta partire” (Prefazione di Camila Raznovich), sempre di
Aliberti Gerbotto, testo ironico semiserio sul diverso approccio
maschile e femminile al viaggio, commissionato, distribuito e
promosso da Rizzoli.
“L'ORDINE
DEL VERO” ( romanzo - thriller - a sfondo esoterico )
di
Gian Maria Aliberti Gerbotto - Prefazione di Roberto
Giacobbo
lo scrittore Erri De Luca intervistato da Aliberti Gerbotto
"Da buon napoletano di storie sulla scaramanzia ne ho sentite tantissime e anche se non aderisco a questa forma di legittima difesa, ne ho grande rispetto e simpatia. Il fatto è che io non credo in nulla, né astrologia, malocchio o diavolerie varie, così quando mi succede qualunque cosa non tendo a collegarla a nessun accidente scaramantico… Sono un incredulo!".
"Ricordo un aneddoto di tanti anni fa: doveva venire
a vedere un mio spettacolo una persona dalla nomea un po’ particolare. (racconta Gigi Proietti) Io ero abbastanza agitato,
ma poi, per fortuna, una telefonata mi avvisò che
non sarebbe più venuto. Tirai allora un bel sospiro di sollievo e salii sul palco tranquillo e rilassato.
Sennonché, nel bel mezzo della recita andò a fuoco una poltrona della platea. Quelli erano tempi in
cui a teatro si poteva ancora fumare; evidentemente qualcuno doveva aver lasciato una cicca accesa,
che poi avrebbe infiammato la stoffa e chissà. Bene,
alla fine ho scoperto che all’ultimo minuto, lo “iettatore” era invece venuto! Ditemi voi, come si fa
poi a non crederci! Non dirò mai chi è per una sorta
d’omertà positiva, ma a volte ci sono davvero delle
coincidenze che portano a strani sospetti.
Proietti con GM Aliberti Gerbotto
Da buon cittadino, da persona civile, non mi
sono mai permesso di dire che qualcuno «porti
iella», però... Io ancora la vivo solo a livello di
gioco, non mi costa niente fare le corna o toccarmi
alcune parti anatomiche. Altri, invece, impazziscono per questi discorsi.
Vengo da una realtà contadina dove si credeva
anche molto al malocchio. La mia povera mamma ci teneva. Io non ho mai pensato d’esserne vittima,
però confesso d’avere fatto qualche volta la classica prova delle gocce d’olio nella scodella d’acqua.
Fa parte di una ritualità antica che sicuramente incuriosisce un po’. Consiglio però di non provare,
perché se poi si vedono le gocce che si allargano a
dismisura, segnalando la presenza del malocchio,
si rischia davvero d’andare in crisi.
"Confesso che dietro il palco, con i
ragazzi dello staff, prima di ogni esibizione ci lasciamo andare a
ogni genere di rito scaramantico.
Poi c'è la telefonata alla mamma che
vuole sentirmi prima che io vada in scena. Ormai è diventato una
scaramanzia irrinunciabile prima di salire sul palco.
Ma in realtà sin da bambina sono
devota a Sant'Antonio di Padova... Una devozione che mi ha passato
mio padre.
Quindi oggi più che alle scaramanzie
mi affido lui, di cui porto sempre con me l'immaginetta sacra.".