I calciatori sono molto scaramantici…
"Quando giocavo, se la partita della domenica andava bene, la settimana dopo cercavo di ripetere meticolosamente tutto quello che avevo fatto quella prima. Spesso in modo maniacale, quindi non solo rifacendo la medesima preparazione atletica, la stessa regolarità negli esercizi e nell’allenamento; arrivavo addirittura a ripetere anche quello che avevo fatto nella vita privata. (Racconta Stefano Bettarini) Andavo a mangiare negli stessi ristoranti e facevo colazione nei medesimi bar…
Il bello è che quando invece sul campo poi perdevamo scoppiavo a ridere pensando a quanto ero stato stupido.
L’ambiente del calcio è scaramantico almeno quanto quello del mondo dello spettacolo; negli spogliatoi si vede di tutto: c’è chi entra sempre in campo col piede destro, chi si siede sempre nello stesso posto o si lega i lacci delle scarpe in modi strani…
Ricordo Edmundo, quando giocavamo insieme nella Fiorentina, che prese casa a Viareggio, obbligandosi ogni giorno a macinare chilometri per arrivare agli allenamenti, solo perché era convinto che l’aria del mare gli portava fortuna.
Il nostro rito propiziatorio del sabato sera, ai tempi dei ritiri col Parma, era d’ordinare sempre pizze e birre che mangiavamo appena finita la dietetica cena ufficiale cui eravamo costretti. Per farlo avevamo dovuto corrompere un dipendente dell’albergo; l’allenatore aveva capito tutto, ma faceva finta di niente… Portava bene, e la domenica vincevamo!".
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