giovedì 15 giugno 2017

Scaramanzia e superstizione vip COSTANTINO DELLA GHERARDESCA

Superman... che paura!!!

"Per scaramanzia, io non voglio vedere un'immagine né sentir nominare il super-eroe con il mantello rosso. Se un programma tv ne include una raffigurazione o allusione, non partecipo. 
Costantino della Gherardesca

...basta vedere che fine hanno fatto tutti coloro che hanno partecipato ai suoi film, anche solo dietro le quinte. E la fine che hanno fatto i tedeschi quando hanno sviluppato l'idea del super uomo.
Nella mia famiglia non sono superstiziosi, così non ho nessuna delle classiche superstizioni legate al gatto nero, scala, sale, olio...
La produttrice tv Ilaria Dalla Tana mi ha però passato la scaramanzia che non bisogna mai trattate il tema delle barche in TV.
Un'altra cosa molto pericolosa é un gruppo musicale di Glasgow dei Primi anni '80. Una volta misi un brano in un club di Londra e saltò l'impianto. Un'altra passai un loro brano a Radio Rai e saltarono tutti i ripetitori principali in quell'esatto momento.
Detto questo, preciso che io non credo nelle persone che portano male perché trovo che sia una cosa crudele. ...A meno che non si tratti di ricchi uomini egocentrici.
Le persone che si credono onnipotenti portano sfiga! Ci sono centinaia di esempi.

Credo anche che ci sono persone che portano male alla vita sentimentale. Che ti gufano l'amore.
Mi fa poi troppa paura pensare al malocchio. 
Credo che i nodi vengono al pettine se sei un lestofante, quindi, nonostante tutti i miei difetti, sono sempre una persona perbene. 
A volte anche troppo moralista.
Una volta ho pensato d'essere vittima del malocchio, ma solo su un piano sentimentale. Certi amici ti gufano la vita sessuale quindi se cerchi un partner é meglio evitarli.
Mi portano bene gli elefanti, i cani, tutta l'Emilia Romagna, l'Islam, gli agnelli (da mangiare), il Nepal, la città di Hanoi, le colline dietro Pisa, Victoria Cabello, Donna Summer, la musica reggae, Pete Seeger, il mio amico Federico Bernocchi, i deserti, la Cina. La Cina moltissimo!!!
I miei porta fortuna sono un paio di mutande di South Park degli anni "90 e una vecchia maglietta dei Butthole Surfers.
Le vecchie mutande di South Park sono il talismano più potente che ho, e ne faccio uso parsimonioso.".

L'intervista a Costantino della Gherardesca

mercoledì 10 maggio 2017

scaramanzia vip VERONICA MAYA

I cornetti dei miei compaesani mi proteggono sempre.


Aliberti Gerbotto ospite a UNOMATTINA (Rai 1)
"Anni fa, il mio debutto alla conduzione di Uno Mattina fu funestato da un improvviso ricovero in ospedale. Una brutta infezione, stupidamente trascurata e sottovalutata, mi costrinse alla degenza il pomeriggio stesso in cui registrai la prima puntata del programma (racconta Veronica Maya)
D'allora, ogni volta che l’esperienza di un debutto si ripete, dovrei essere preoccupatissima. In preda al panico... Invece niente di niente. Vi giuro che sono sempre tranquillissima. E sapete perché? I miei compaesani sorrentini m’hanno regalato talmente tanti cornetti scaramantici e ferri di cavallo che potrei tappezzarci tutto il camerino. Insomma, sono in una botte di ferro! Anche perché, a dire il vero, allora quando finii in ospedale un pensierino che qualcuno m’avesse attaccato la sfortuna con qualche bella maledizione l’ho fatto, come no! Proprio io, che di solito non credo a queste cose: adoro il viola, passo tranquillamente sotto le scale e non temo i gatti neri. Al massimo sbatto il copione in terra tre volte, quando sul set mi cade, ma nulla di più.".


L'intervista a Veronica Maya è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

domenica 5 marzo 2017

superstizioni vip VLADIMIR LUXURIA

…mai senza il mio pelo di cozza!

Vladimir Luxuria con Gian Maria Aliberti Gerbotto
"Il mio porta fortuna è un pelo di cozza… Ah ah ah
Ma non è una battuta!
Si tratta di una lanugine che viene prelevata dal guscio del prelibato mollusco… In realtà si chiama "bisso" ed è una fibra tessile di origine animale. Una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti che secernono alcuni molluschi per ancorarsi sul fondale.
Un tempo veniva usato per confezionare abiti pregiati; oggi la sua produzione è praticamente inesistente, tranne in Sardegna dove la tessitrice Chiara Vigo ancora la confeziona e me ne ha creato uno come talismano.
Così lo tengo stretto in mano quando devo affrontare un palcoscenico importante e ciò mi rassicura moltissimo.
Un'altra mia scaramanzia è invece, ogni volta che sono in macchina e passo il confine di una regione o Stato, fare un piccolo saltino sul sedile, in prossimità del cartello che lo segnala. Questo è da sempre il mio rito bene augurante quando sono in viaggio.".

L'intervista a Vladimir è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

venerdì 3 marzo 2017

Superstizione e scaramanzia vip AMADEUS

Non temo il viola… ma il verde!!!


“Scaramtizione? Scaramanzia? Non sono un fanatico, ma in realtà sto al gioco e alla fine mi accorgo di averne parecchie… (racconta Amadeus)
Gm Aliberti Gerbotto con Amadeus
Temo molto lo specchio rotto e quando vedo i miei figli che ne maneggiano uno gli corro dietro per toglierglielo subito dalle mani!
Sono riuscito invece a farmi passare la scaramanzia del gatto nero perché nella radio dove lavoro ne hanno due che incrocio cento volte al giorno... Ormai ci ho fatto l'abitudine, mentre una volta ero capace di fermarmi sul ciglio della carreggiata solo perché uno mi aveva attraversato la strada... A dire il vero, spinto anche da mia moglie Giovanna che da buona napoletana...
Non temo la superstizione del viola, ma mi fa gran paura il verde. Ricordo un servizio fotografico a cavallo che feci nel maneggio di mio papà. Fui costretto a vari cambi d'abito, ma quando mi fecero indossare contro voglia una camicia di quel colore, al primo galoppo, combinazione il cavallo s'inciampò catapultandomi violentemente a terra. Mi venne facile dire che era la dimostrazione che il verde porta male. Uno dei fotografi controbatté asserendo che anzi m'aveva portato bene, perché in quella brusca caduta avrei potuto spaccarmi la testa e invece non mi ero fatto niente... chissà chi aveva ragione!?
A proposito d'equitazione: tengo sempre un vecchio ferro di cavallo arrugginito, appeso sulla parete di casa perché si dice porti bene. 
A parte quello non ho porta fortuna particolari, anzi, al classico cornetto preferisco un santino tenuto nel portafoglio o nella borsa del lavoro.”. 


L'intervista ad Amadeus è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

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giovedì 2 marzo 2017

scaramanzie vip NINO FRASSICA

Saluto le pecore e arrivano i soldi!


"Sinceramente non mi ricordo chi me l’abbia suggerito, è successo tanto tempo fa, o forse addirittura l’ho solo sognato, non so proprio, ma salutare le pecore porta bene...
(racconta Nino Frassica) A prova di ciò che dico vi racconto un simpatico aneddoto di qualche tempo fa: mentre ero alla guida della mia macchina ho salutato le pecore a lato della strada che, tranquille e beate, si godevano il loro pasto d’erba quotidiana... Poco dopo è squillato il mio telefonino cellulare: l’agente mi annunciava che finalmente avevamo chiuso il contratto cui tenevo tanto. L’avevamo spuntata noi e mi era stato anche riconosciuto il compenso che avevo richiesto. Insomma, se il semplice gesto di una mano, il cenno di un saluto, può portare fortuna, perché non farlo? Io lo faccio. Costa poco... E poi vada come deve andare!
Frassica con Aliberti Gerbotto
Il rituale che invece m’accompagna sempre dopo che ho registrato la puntata di un qualsiasi spettacolo televisivo sono le solite quattro o cinque telefonate di rito agli amici più cari, chiedendo loro di guardare la puntata in tv per poi dirmi cosa ne pensano. Chi vede le cose dall’esterno le vede meglio di chi le vive in prima persona, i consigli mi sono preziosi e il loro essere incollati davanti alla tv mi porta bene... Minimo minimo l’audience sale, no?". 

L'intervista a Nino Frassica è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

domenica 5 febbraio 2017

Da CARLO CONTI un saluto al mio fan club


La signora in viola del pubblico!

insieme nel back stage del Festival di Sanremo
"Una volta ad una puntata de L’Eredità c’era una signora seduta in prima fila tra il pubblico, vestita completamente di viola... Appena l’ho vista l’ho sbeffeggiata: «È fortunata che io non sia scaramantico, perché altri miei colleghi l’avrebbero già cacciata dagli studi». (Racconta Carlo Conti) 
Peccato che solo poco dopo siano scoppiate le luci di ben due faretti, poi si sia rotto un monitor, impallati tutti i computer e successe mille altre diavolerie che mi portano a dire che quella sia stata la puntata più sofferta di tutta la stagione! Ma nonostante tutto, io non credo ancora a queste sciocchezze.
Mia madre invece n’era schiava... ricordo il giorno che me ne tornai a casa dopo aver comprato una giacchetta che aveva la fodera interna vagamente violacea: mi disse subito che m’avrebbe portato male e quando poco dopo mi feci davvero male, ebbe gioco facile a dare la colpa alla fodera incriminata.
Nel mio ambiente forse sono una mosca bianca, perché sono circondato da terribili scaramantici. Solo qualche tempo fa ero ospite del programma di un collega e amico, di cui non farò il nome... Quando mi ha passato la scaletta mi ha fatto ridere notare che ai vari punti numerati mancava il punto 17, segnato con un più fortunato 16bis... incredibile!".


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L'intervista a Carlo Conti è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

mercoledì 1 febbraio 2017

LE SCARAMANZIE DEL CAPODANNO

…QUALI SEGUIRE PER PROPIZIARSI UN 2018 ALLA GRANDE !!!


indossare qualcosa di nuovo, possibilmente rosso. Tradizione tutta italiana che si accompagna alla convinzione che il rosso porti fortuna. Secondo alcuni, l'usanza del rosso per Capodanno verrebbe dal simbolismo cinese, che identifica il rosso come colore della buona sorte, utilizzato per le decorazioni e gli addobbi nuziali; secondo altri questa tradizione risalirebbe addirittura ai tempi dell'impero romano, quando uomini e donne indossavano appunto qualcosa di rosso per il Capodanno Romano come buon auspicio per le proprie vicende personali e per la propria salute. 
L'ideale  è di indossare intimo rosso, RIGOROSAMENTE nuovo e regalato.
- Altra credenza alla quale è che “quello che fai il primo dell'anno lo fai tutto l'anno”. Questo detto deriva dal fatto che il Capodanno è tradizionalmente considerato il giorno di transizione, la notte in cui tutto è permesso ma soprattutto la serata che sarà il modello per le 364 successive. Ecco perché si chi fa l'amore a capodanno…
- Non dimenticate di appendere del vischio sulle porte. Il vischio è sempre stato una pianta sacra, una specie di miracolo della natura che d'inverno spicca nei boschi quando alberi e arbusti mostrano solo rami spogli. E il bacio sotto al vischio? E’ un portafortuna per gli innamorati…
- Altra usanza è quella di non uscire a tasche vuote perché la tradizione narra che tutte le monetine che avrete, alla mezzanotte, con voi si moltiplicheranno nel nuovo anno. 

-Tradizione gastronomica, prima fra tutte quella delle immancabili lenticchie che, da nord a sud, arrivano puntuali simboleggiando l’abbondanza e il denaro. Ogni lenticchia è, infatti, rappresentazione di una moneta e quindi più ne mangeremo e più soldi avremo. 
Un antico proverbio, infatti, recita: chi mangia l'uva per Capodanno conta i quattrini tutto l'anno. Anche in Spagna l’ultimo giorno dell’anno si saluta con un chicco d’uva per ognuno degli ultimi 12 secondi (come 12 sono i mesi) che mancano allo scoccare della mezzanotte. Tra i cibi simbolo di fortuna e abbondanza è doveroso ricordare fichi secchi e datteri, già utilizzati dai Romani, perché il nuovo anno porti con se dolcezza e vita.
- Porta fortuna incontrare una persona di sesso opposto la mattina di capodanno.
- si gettano oggetti vecchi dalla finestra per liberarsi di preoccupazioni e affanni, e per auspicarsi fortuna 

mercoledì 16 novembre 2016

IL NUOVO ROMANZO
DELL'AUTORE DEL BLOG 
LA VACANZA ITALIANA” 
Prefazione di Marco Berry

“ La vacanza italiana” è il romanzo che conferma le doti anche narrative del giornalista Gian Maria Aliberti Gerbotto.”. Scrive nel retro di copertina Antonio Bozzo del Corriere della Sera.
Fu proprio lui, Bozzo, che credendo in Aliberti e prendendolo sotto la sua direzione al settimanale del noto quotidiano milanese, dieci anni fa, offrì la svolta professionale al 44enne saluzzese, dandogli la possibilità di passare dai settimanali di gossip per cui scriveva allora, ai giornali più prestigiosi sino poi ad arrivare anche a Panorama e L'Espresso.
Nel “sequel” de L'Ordine del vero (dalla cui trama il nuovo libro è però completamente autonomo e slegato), il romanzo con cui l'anno scorso Aliberti, dopo numerosi libri dedicati al mondo dei vip, ci stupì confezionando un thriller d’azione fitto di misteri e oscuri riti esoterici, ci saranno anche tantissimi  nomi della provincia Granda.
Il mio personaggio, John Alberti, ora viene in Italia, più precisamente nel cuneese per concedersi una vacanza sabbatica dopo i drastici episodi, narrati nel mio precedente romanzo, che hanno sconvolto la sua vita a New York.”.  Ci racconta lo scrittore. 
Ed è così che il nuovo libro sarà una vera carrellata di volti noti e meno noti del cuneese. Per gli amanti del gossip cittadino, ecco servito un motivo in più per leggerlo.
Alcune scene sono anche ambientate nei più conosciuti locali della zona, dal cuneese bar Cuba alla pizzeria saluzzese Le quattro stagioni, piuttosto che al circolo Interno 2 o all'albese Enoclub e il braidese Converso
“La storia parte da una banale attrazione fisica fra un noto anchorman americano in volo verso l’Italia e un'avvenente hostess. A prima vista, sembrerebbe addirittura un romanzo d'amore. Ma pagina dopo pagina, tra un bicchiere di barolo e una visita ai più bei monumenti piemontesi, una serie di minuscoli dettagli fa crescere intorno al protagonista la sensazione che qualche cosa non torni... Il povero turista si troverà ben presto al centro di una macchinazione ben più grande di lui.”.  Scrive Marco Berry, storico inviato de Le Iene, e poi conduttore di Mistero, sempre su Italia 1, nella Prefazione del libro.
Il nuovo romanzo di Gian Maria Aliberti Gerbotto è anche un esperimento di autofiction nel quale il coprotagonista è un personaggio che ha lo stesso nome e la stessa vita dell’autore. Tutto inizia quando John è in aereo alla volta dell’Italia, dove intende trascorrere un vacanza nei luoghi d’origine della sua famiglia e dove risiede appunto il cugino Gian Maria, giornalista come lui. 
Gian Maria Aliberti Gerbotto con Marco Berry
L’incontro folgorante con la bella hostess Cristina, l’atterraggio di emergenza causa un presunto allarme attentato, movimentano il suo  viaggio, ma ritardano soltanto di qualche ora il suo arrivo a Torino. Qui, il cugino saluzzese entra in scena in veste di guida e intrattenitore del turista americano, lo introduce nei suoi ambienti, gli presenta amici e parenti, ma soprattutto gli fa conoscere le bellezze e le prelibatezze del Piemonte e i locali più in vista. 
Ma i contatti con Cristina sono rimasti attivi, grazie ai social, e John approfitta di un impegno del suo cicerone per correre a Montecarlo dalla sua sexy hostess, che dopo una rovente notte d’amore cerca però di coinvolgerlo in una relazione più stretta di quanto lui non avesse immaginato.
Tornato al castello dove è ospitato dal cugino italiano, John riprende la vita pulsante dei giorni precedenti, ma l’improvviso silenzio di Cristina e la successiva notizia secondo la quale la donna è improvvisamente morta, lo turbano. Si precipita a Monaco per il funerale, ma non trova nessuno in grado di spiegargli la causa del decesso. 
Le sequenze finali aprono nuovi scenari legati alla causa della scomparsa di Cristina svelando un quadro inquietante legato al potere planetario delle multinazionali.
L'autore, con all'attivo ben otto libri già pubblicati da case editrici del calibro di Piemme e Mondadori dedicati al mondo dei vip, ci confida che fu il famoso scrittore e conduttore televisivo Carlo Lucarelli ad incentivarlo a buttarsi nella stesura di un vero romanzo. 
Si può acquistare il libro (dal prezioso editing del torinese Massimo Tallone) in tutte le librerie al prezzo di 14 euro, e on line su IBS.

“LA VACANZA ITALIANA”   (romanzo – giallo)
di Gian Maria Aliberti Gerbotto – Prefazione di Marco Berry (Le iene, Mistero...) pag. 244 - 14 euro 
La foto di copertina è di Davide Tolis – Foto l'Immagine – Saluzzo (cn)

lunedì 14 novembre 2016

VENERDI' 13


Oggi è VENERDI' 13...
Altroché venerdì 17 !?!
Lo so che molti di voi pensano che sia venerdì 17 a portare male, 
ma soprattutto nei Paesi anglosassoni, si crede che anche venerdì 13 non sia da meno.
La diatriba è complessa, perché se sul giorno: il venerdì, siamo tutti d'accordo (la scaramanzia nasce dal fatto che secondo la tradizione cristiana è il giorno in cui Gesù morì sulla croce)
diversa è la posizione sulla data.
Se in Italia il numero diciassette porta sfiga, nei Paesi anglosassoni lo sciagurato è invece il tredici.
Ma perché proprio il 13?
Torna la cultura cristiana: erano tredici i commensali dell'ultima cena di Cristo.
Insomma VENERDI' 13 sarebbe la congiunzione di due sciagure: quella del giorno e della cifra.

ALFONSO SIGNORINI mi intervista su
RADIO MONTE CARLO 

sulle scaramanzie dei vip e del VENERDI' 13
per ascoltare CLICCA QUI




riceve ad ALBA e CUNEO tel. 333 2285450   gandolfodis@gmail.com


lunedì 10 ottobre 2016

scaramanzia e superstizione vip DARIO FO

Le scaramanzie? Io le ho sempre sfidate!


insieme nel back stage
"Se c’è una cosa che porta sfortuna è la scaramanzia. Bisognerebbe mettere in giro la voce che crederci porta male! Quando sono entrato nell’ambiente del teatro, sono stato automaticamente catapultato nel mondo delle superstizioni, ma ho sempre cercato di andarci contro. Perché se s’inizia ad accettare quello che sembra un semplice gioco, non se ne esce più.
Ci sono problemi con il colore degli abiti, che non devono mai avere tonalità del viola, ci sono i giorni in cui non si deve debuttare... Addirittura gli orari giusti per mangiare. E le persone che portano male! Invece, io ho iniziato a debuttare con i miei spettacoli di venerdì, con i padroni dei teatri che inorridivano solo all’idea, anche se poi filava sempre tutto benissimo. Sono sempre andato contro tutto questo, perché mi sembrava completamente fuori dalla ragione e da ogni logica. Così come non ho mai avuto i camerini pieni di portafortuna, come certi attori. Ma forse, anche il non essere scaramantici è una scaramanzia".

L'intervista a Dario Fo è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

giovedì 15 settembre 2016

scaramanzie vip: ALEX ZANARDI

Temo il 17 e ho sfidato il 13

Alex Zanardi

"Nella mia carriera automobilistica in Formula 1 mi è capitato in un paio di gran premi di vedermi assegnare il box numero 17. Una volta sono riuscito a farmi cambiare di posto scambiandomi di garage con quello di un altro pilota, cui non importava nulla; in un’altra occasione, invece, il team manager della Lotus, per cui allora correvo, s’imbufalì come un matto, dicendo che erano tutte baggianate e che si rifiutava di traslocare meccanici e casse d’attrezzi, solo per una mia sciocca scaramanzia. A quel punto io feci una targhetta con la scritta «16bis» e l’attaccai all’ingresso del box, ma lui la vide e la strappò via... Il giorno dopo, in gara, feci un botto clamoroso, in cui rischiai davvero le penne, e che ancora oggi

impazza su internet per la sua drammatica spettacolarità. Il fatto è che in Inghilterra quel numero non porta male, mentre temono il tredici, che per me invece è solo un numero come un altro, nonostante quando a Lausitzring ebbi l’incidente che mi costò l’amputazione di entrambe le gambe mi mancassero solo tredici giri alla fine della gara.
Un anno e mezzo dopo, ho voluto addirittura sfidare la scaramanzia e sono tornato in Germania, su quella pista, per completare simbolicamente i giri che mi mancavano.
Ricordo ancora il momento in cui mi vennero a chiamare per l’esibizione: l’orologio della pista in quel preciso istante segnava le ore tredici, tredici minuti e tredici secondi. A quel punto, influenzato dalla superstizione dei colleghi inglesi, mi vennero i brividi, ma poi trovai la cosa ridicola e partii lo stesso, decidendo di sfidare la sorte e sfatare la loro scaramanzia. Bene, completai il mio percorso tra gli applausi del pubblico, senza incidenti e con una velocità che mi sarebbe valsa un ottimo quinto posto sulla griglia di partenza.". 


L'intervista a Zanardi è di Gian Maria Aliberti Gerbotto


mercoledì 3 agosto 2016

scaramanzie vip MALIKA AYANE

E se avessero ragione loro?


Malika Ayane e Gian Maria Aliberti Gerbotto
"A volte mi chiedo: e se avessero ragione gli scaramantici? Io sarei rovinata.
Vesto di viola, passo con il gatto nero e verso sempre il sale…
Povera me!". 



L'intervista è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

sabato 9 luglio 2016

Scaramanzia vip SIMONE RUGIATI

In barca? Mai le banane!

Aliberti Gerbotto con il cuoco
"In cucina ci vuole attenzione e logica ...e non la scaramanzia.
Anzi, spesso uso buttare il sale grosso in terra perché faccia grip e non si scivoli più...
La mia scaramanzia invece si riferisce alla mia passione per la pesca: quando esco in barca è assolutamente vietato portare banane a bordo.
Questo da quel giorno in Messico in cui ne abbiamo mangiato un casco intero e siamo stati tutti malissimo... Ora le banane ci portano male e le lasciamo a terra! Ah ah ah".  



L'intervista è di Gian Maria Aliberti Gerbotto

sabato 2 luglio 2016

scaramanzia vip MILLY CARLUCCI

La collanina della nonna! 

Gian Maria Aliberti Gerbotto e Milly Carlucci
"Quand’ero piccola non potevo separarmi dalla collanina della nonna. Era il mio portafortuna. In realtà si trattava di una semplice catenina d’oro con il ciondolo della Bilancia, il mio segno zodiacale, ma per me era diventato un talismano tanto prezioso che quando non lo indossavo m’assaliva l’ansia. Insomma: ero letteralmente schiava di quel feticcio!
Un giorno mi sono finalmente resa conto che non potevo andare avanti così. In fondo era solo uno dei tanti oggetti regalatomi dai parenti in occasione del battesimo, ed era assurdo continuare a pensare che da quel monile dipendesse la mia buona o cattiva sorte. Così ho preso coraggio, me la sono tolta una volta per tutte e l’ho riposta in un bel cassetto.
Ho capito ancora di più l’assurdità di queste superstizioni soprattutto negli ultimi anni, quando per raggiungere le mie figlie che studiano all’estero mi sono dovuta spostare spesso in Inghilterra. Figuratevi che oltre Manica il gatto nero, quello che noi consideriamo presagio di chissà quali sventure, porta invece fortuna. Molti addirittura lo raffigurano sui biglietti da visita o d’auguri, come buon auspicio. Qui se solo ci attraversa la strada, quando siamo in macchina, andiamo letteralmente nel pallone! Possiamo ben dire: Paese che vai, scaramanzia che trovi! Figuriamoci la credibilità di queste superstizioni, se basta passare un confine perché tutto cambi e si stravolga.".

L'intervista è di GM Aliberti Gerbotto

venerdì 1 luglio 2016

Scaramanzie vip ALBA PARIETTI



Quello porta sfiga? Chi lo dice lo è!
Alba Parietti con Gian Maria Aliberti Gerbotto

"La scaramanzia è sicuramente una superstizione simpatica e divertente, ma quando colpisce la

reputazione delle persone allora diventa terribile…
Direi devastante, soprattutto in un mondo come il nostro, dove certe stupide credenze finiscono anche col pregiudicare la carriera di una persona. Ricordo ancora con ribrezzo il vicedirettore di una nota rete televisiva che appena insediatosi mi chiese se io, che sono addentro al mondo dello spettacolo, potessi stilargli un elenco delle persone che portano male, cosicché lui potesse poi evitarle.
Io sono fermamente convinta che chi porta veramente sfortuna sia chi lo dice degli altri perché così facendo scatena una negatività che alla fine si riversa veramente sulla persona additata come portasfiga. Se qualcuno avesse mai messo in giro una chiacchiera simile su di me l’avrei immediatamente denunciato per diffamazione.
Spesso penso con orrore a tutte le illazioni che ha dovuto sopportare la povera Mia Martini, sul cui conto le voci si sprecavano. Se era presente su un set e partiva anche solo una lampadina, tutti si giravano a guardarla, come se fosse lei la causa d’ogni disgrazia.
Quando anni fa presentai il Festival di Sanremo lei era una delle concorrenti e questo mandava tutti nel panico... Bene, quell’anno invece per il Festival fu un vero trionfo d’audience. Sanremo mi fece conoscere ancora di più al grande pubblico e la mia carriera spiccò il volo... Oggi posso gridare al mondo che Mia Martini mi portò fortuna!".


L'intervista alla Parietti è di GM Aliberti Gerbotto

giovedì 30 giugno 2016

scaramanzie vip MASSIMO GRAMELLINI

Il cervello ha delle antenne che attirano male e bene

Gian Maria Aliberti Gerbotto a La Stampa con Massimo Gramellini
"Abbiamo tutti delle scaramanzie, consce o inconsce.
Fabio Fazio fa sempre lo stesso percorso per entrare in studio... Più volte mi ha ripreso all'ultimo perché stavamo sbagliando traiettoria.
Anche io quando sono in trasmissione a Fuori che tempo che fa, ne ho un paio.
Prima di entrare in scena, consegno sempre le chiavi del mio camerino ad una signora dello staff per poi riprenderle solo finita la diretta tv.
Non temo invece il gatto nero o il colore viola.
Così come non credo al malocchio, ma credo molto alla forza del pensiero negativo. Se tu ti auto convinci di una disgrazia quella ti arriva!
Una volta, mentre ero allo stadio a vedere giocare il mio amato Torino, notando in cielo delle nuvole all'orizzonte ho iniziato a pensare che di lì a poco sarebbe arrivata la pioggia e avrebbero sospeso la partita... bene devono avere avuto lo stesso pensiero negativo molti altri tifosi perché solo qualche minuto accadde veramente. 
Sono convinto che il nostro cervello ha delle sorta di antenne in grado di attrarre il bene come il male.".

L'intervista è di Gian Maria Aliberti Gerbotto


Gramellini manda uno speciale saluto agli iscritti al
 Gian Maria Aliberti Gerbotto Fan club

lunedì 20 giugno 2016

FRASI SULLA FORTUNA by Gandolfo


"fai la tua strada, va
cerca la tua fortuna
e speriamo che ti assista
vai però 
senza perderci di vista.".
EROS RAMAZZOTTI

SEGNALATECI ALTRE FRASI SULLA FORTUNA, 
AFORISMI SULLA FORTUNA O SCARAMANTICI
  ...NOI PUBBLICHEREMO I MIGLIORI 
scaramanzievip@gmail.com 

domenica 19 giugno 2016

scaramanzie e superstizioni vip VECCHIONI

I miei portafortuna... al collo

“Mio padre era uno scaramantico pazzesco... da buon napoletano! 
Gian Maria Aliberti Gerbotto con Roberto Vecchioni
Figurarsi quando si versava il sale a tavola o passavamo sotto una scala. Era anche capace di inchiodare la macchina per strada se un gatto nero ci attraversava la carreggiata.
Io invece non ho queste classiche scaramanzie, ma personalmente ne ho una piccola piccola: abbigliarmi nello stesso modo la seconda o la terza volta se è andata bene la prima. Insomma un po' di magia nei vestiti, negli abiti...
Non porto poi cornetti al collo ma appeso alla mia catenina ho degli oggetti che amo e che penso che mi possano proteggere in qualche modo: un cavallino, un tempio greco, una bambolina che raffigura mia moglie, e l'africa che adoro.”.

L'intervista a Roberto Vecchioni è di Gian Maria Aliberti Gerbotto