Il rosso contro l’invidia!
"Alle gare importanti porto sempre qualcosa di rosso; un colore contro l’invidia. Quando vinci tanto, purtroppo è poi naturale attirare la gelosia delle persone che finiscono col gufarti contro. (racconta Valentina Vezzali)
Ad Atene portavo un laccio rosso legato al polso sinistro,
ma alle precedenti olimpiadi di Sidney del 2000
mi ero addirittura presentata con i capelli tinti di
rosso fuoco, un colore così sparato che attirò anche l’attenzione dei mass media. Sinceramente
forse quella nuance non mi donava molto, ma era
uno di quei casi in cui il fine giustifica i mezzi. La
tinta alla fine fece il suo dovere scaramantico e in
quell’occasione vinsi ben due medaglie d’oro.
Io credo moltissimo alla scaramanzia, ma l’unica volta che l’ho sperimentata davvero sul campo si è rivelata solo una sciocchezza. Stavo per salire in pedana per battermi, quando un signore del pubblico mi ha urlato un malaugurante «auguri» al posto del fortunato «in bocca al lupo», ma la vittoria è arrivata comunque, sfatando questo stupido tabù...
Il nostro è un ambiente molto credulone: pensate che il mio collega schermidore Aldo Montano ha litigato come un ossesso con l’organizzazione perché a Pechino voleva a tutti i costi mettersi i calzini che indossava quando vinse le olimpiadi del 2004, anche se non facevano più parte della nostra divisa ufficiale.".
"Alle gare importanti porto sempre qualcosa di rosso; un colore contro l’invidia. Quando vinci tanto, purtroppo è poi naturale attirare la gelosia delle persone che finiscono col gufarti contro. (racconta Valentina Vezzali)
VALENTINA VEZZALI |
Io credo moltissimo alla scaramanzia, ma l’unica volta che l’ho sperimentata davvero sul campo si è rivelata solo una sciocchezza. Stavo per salire in pedana per battermi, quando un signore del pubblico mi ha urlato un malaugurante «auguri» al posto del fortunato «in bocca al lupo», ma la vittoria è arrivata comunque, sfatando questo stupido tabù...
Il nostro è un ambiente molto credulone: pensate che il mio collega schermidore Aldo Montano ha litigato come un ossesso con l’organizzazione perché a Pechino voleva a tutti i costi mettersi i calzini che indossava quando vinse le olimpiadi del 2004, anche se non facevano più parte della nostra divisa ufficiale.".
L'intervista a Valentina Vezzali è di Gian Maria Aliberti Gerbotto
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