Leggo il giornale e non ci penso
"Da sempre sono schiavo della paura di volare. Costretto a farlo spesso per via dei miei impegni di
lavoro che mi portano da una parte all’altra dello
stivale, vivo ogni trasvolata con gran terrore. Una
volta, per cercare di distrarmi dagli inquietanti
rumori che caratterizzano il rollio della partenza,
mi sono buttato nella lettura di uno dei vari quotidiani che usano regalarti le hostess. Dopo qualche minuto, senza che me n’accorgessi, l’aereo
era già in volo, così ripetei la cosa all’atterraggio e
tutto filò di nuovo liscio. Questo diversivo è oggi
diventato una vera e propria scaramanzia: una
garanzia che tutto andrà nel migliore dei modi.
Peccato che ultimamente le compagnie aeree non
regalano più i giornali a bordo e così me li devo
comprare, ma il gioco vale la candela!
Una cosa che non vi ho ancora detto è che mentre m’immergo nella lettura per superare le fasi critiche del volo, in realtà sotto sotto, nascosto dal giornale, con la mano mi stringo forte le palle... Chissà quanti passeggeri seduti al mio fianco hanno pensato maliziosamente su quella mia mano che pian piano scivolava sotto il quotidiano, tra le mie gambe. Ah ah ah".
Dario Vergassola |
Una cosa che non vi ho ancora detto è che mentre m’immergo nella lettura per superare le fasi critiche del volo, in realtà sotto sotto, nascosto dal giornale, con la mano mi stringo forte le palle... Chissà quanti passeggeri seduti al mio fianco hanno pensato maliziosamente su quella mia mano che pian piano scivolava sotto il quotidiano, tra le mie gambe. Ah ah ah".
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