Mai senza gli indumenti dei miei bambini!
Ambra Angiolini
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"Quando sono in giro per lavoro porto sempre un indumento, una maglietta o qualcosa di simile dei miei figli, che poi spargo bene in vista per tutta la camera d’albergo buttandoli sulle poltrone o sul letto. Mi piace vederli lì, lo trovo familiare, mi fanno sentire il loro odore e le loro energie intorno. In camerino invece porto il portapenne o gli altri oggetti che loro hanno costruito a scuola con le mollette del bucato o chissà cosa...
Chiamarla scaramanzia o definirli dei portafortuna sarebbe forse riduttivo. Per me è proprio una cosa vitale! Anche perché io non sono scaramantica e non seguo quei riti orrendi che poi se ti dimentichi vai fuori di testa. È una cosa che proprio rifiuto. Ed è meglio non iniziare mai, così cerco di non farmi contagiare, e quando sento qualcuno toccare l’argomento mi entra da un orecchio e mi esce dall’altro. Voglio essere libera.
Sicuramente si lavora meglio senza scaramanzie. Non voglio cascarci.
Per un periodo ero fissata con i numeri. Ma non le cifre della tradizione classica, tipo il tredici o il diciassette. Era un fattore di somme legate a strani miei ragionamenti. Ma siccome c’è un livello oltre il quale non si deve andare, ho smesso. E oggi, per fortuna, non ci faccio nemmeno più caso.
Lavorando in teatro ho assistito a delle scene allucinanti, tipo delle persone che non volevano entrare nei camerini perché sentivano delle energie negative... Gente che rompe gli specchi e ci piscia sopra, come antidoto alla sfiga. Donne che si sputano nel seno se qualcuno le guarda male... Donne che ce l’hanno, il seno, s’intende... Io non potrei neanche farlo!
Ambra ai tempi di Non è la Rai
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A parte le battute, mi fa orrore solo il pensiero. Sono tutte stronzate! Sebbene debba ammettere che alcune superstizioni sono anche affascinanti, e m’incuriosisca scoprirne poi l’origine, il motivo per cui sono nate, poi non ci credo, o meglio m’impongo di non crederci. Mi fa paura. Rispetto chi ci crede, ma io mi sento un po' cretina solo a pensarci.
Nella mia vita, soprattutto da giovanissima, quando ho iniziato a lavorare in questo ambiente ho conosciuto maghi, santoni... Mi si sono presentati personaggi allucinanti! Se cadessi in questa trappola non potrei più avere stima in me stessa. E poi non ho mai conosciuto un personaggio così affascinante e colto da rapire la mia testa e farmi pensare anche solo per dieci minuti che poteva avere una “soluzione” che io non avevo ancora trovato. A mio parere era gente da aiutare piuttosto che in grado di aiutare gli altri, ahahah!".
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