Marco Simoncelli |
Nella mia carriera di giornalista non mi sono occupato spesso di sport, ma ho avuto ugualmente il piacere d’incontrare più volte il motociclista Marco Simoncelli, vittima, nel 2011, di un tragico incidente di gara. Lui era un personaggio, a prescindere dal suo essere uno sportivo di successo. La sua zazzera indisciplinata, lo rendeva immediatamente riconoscibile a chiunque, appassionato di motoGP o meno. La sua simpatia era travolgente, alla Valentino Rossi –tra l’altro suo carissimo amico e compagno di bisbocce- con quel singolare timbro di voce dalla divertente cadenza romagnola.
Intervistato per la mia decennale rubrica sul settimanale Vanity
fair mi raccontò le sue bravate amorose. Poco più che ventenne le
avventure si sprecavano. Marco per il gentil sesso era irresistibile. Mi raccontò che una notte, sul lungomare di Riccione,
era talmente impegnato ad amoreggiare con una ragazza da non accorgersi
che mentre loro si spogliavano, un furbacchione gli rubava i vestiti
che pian piano sfilavano via… Portafogli compreso!
L’ho ancora sentito per il mio libro sulle scaramanzie dei vip. Ma all'ultimo scelsi di non pubblicare l'intervista perché il tragico episodio era troppo recente. Ora, a distanza di due anni ho deciso di condividerla sul mio blog. Per ricordarlo. Per ringraziarlo. Ciao Marco.
Sono solo delle cagate!
Simoncelli |
D’altronde, altre volte, con quelle stesse mutande ho anche perso. Oggi, mentre mi preparo ad una gara, ripeto sempre le stesse cose, ma più che per scaramanzia, lo faccio per trovare la concentrazione giusta. Le cose che contano veramente per vincere, sono altre. …Quelle sono solo delle cagate!". M.S.
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